Ecco Luridona

Non nasco come cuckold, ma come sottomesso-feticista dei piedi femminili. Masofeticista insomma.
Al mare avevo conosciuto Luridona, non è il suo vero nome che è Loredana. Quasi tutti la chiamavano così e lei neanche si offendeva, mi sa che se ne compiacesse. Sì è una zozza, ma non più di tante altre. Insomma non è una che ti caga addosso, ci sono anche quelle, poche però. O le virago che ti frustano allo spasimo o che ti vogliono marchiare a fuoco...Ce n'era una che mi volrca marchiare copme una vacca, sono letteralmente fuggito.
Loredana l'avevo adocchiata che faceva la porca con dei maschi in spiaggia alla sera al Forte, zona Vittoria Apuana. Poi tranquillamente in tarda mattinata la trovavo in spiaggia con quel cornutone di Ivano, un anziano che non so se fosse il marito,, comunque cornuto contento, perchè ogni tanto poteva usufruire delle garzie della generosa signora. Generosa nel concederle ad altri, ma non a chicchesia e non a pagamento- Lorea edana era tutt'altro che venale.
Eravamo vicini d'ombrellone. Io flirtavo con lei in maniera soft e non credo che lei avesse notato che in spiaggia la spiavo. No,cazzo! Non sono un guardone, sono quello che ho detto sopra. In spiaggia dicevo che la corteggiavo in maniera soft, poichè avevo intenzione di allacciare con lei non una semplice scopata, ma qualcosa di più. Al mare ero accompagnato da Iole,una parruchiera bolgonese, ignorante come una capra e come molti ignoranti contenta di esserlo. Però era avvenente, caspita se lo era. Credo che anche lei concedesse le sue grazie ad altri, ma non in maniera così palese come Loredania. Io preferisco chiamarla così.
In spiaggia Loredana aveva un comportamente irreprensibile. Sì come molte altre con orgoglio sfoggiava il suo topless, ma già allora erano anni che in spiaggia era costume quasi comune. Si vede che aveva scoraggiato i suoi numerosi amanti a farsi vedere lì di giorno, mentre alla sera....
Una mattina che Ivano non c'era la invitain a fare un giro in patino. Non pedalò, sono capace di remare e preferisco il classico patino a remi. Adesso in Versilia stanno scomparendo, ma allora ce n'erano ancora parecchi.
Faccemmo il bagno al largo nei pressi delle boe che delimitano l'accesso dei natanti a motore.
Poi ci baciammo. Lei ci stava, eccome se ci stava! Non faccio per dire ma ero un bel manzetto. Se volevo avrei anche potuto scoparmela lì al largo sul patino o a pelo d'acqua, ma come vi dicevo miei venticinque lettori (non gli stessi del Manzoni evidentemente) volevo fare le cose con calma. Le spiegai che io con la Iole che fra l'altro stava a Bologna e io a Milano ero sul punto di finire la relazione, sì era carina, ma troppo ignorante e non volevo stare insieme con una donna che non potevo presentare ai miei amici. Era sottinteso che frequentavo gente importante, ma quandomai! M;i chiese che lavoro facessi e le dissi che ero imprenditore, ma per carità! Sì amministratore delegato della ditta di papà- Ma quandomai! Mio padre era un pensionato delle ferrovie. Insomma la stavo intortando per bene. Lei mi disse che Ivano da anni era il suo amante, stava con lui perché era benestante, ma era diventato troppo anziano e anche meno generoso di prima. Poi dal lato sessuale era sulllo zero. Non le dissi che sapevo dei suoi numerosi amanti e lei non me l'accennò. Quella sera la Iole non c'era, tornava a Bolgona voleva venire a cena da me? Accettò di buon grado, ovviamente l'Ivano non era stato invitato.
Quella sera alla Iole dissi che doveva andaresene, se voleva le pagavo un albergo per anche un paio di gioni. Lei era piuttosto contrarita, ma rispose che preferiva tornare a Bologna. Le misi in mano uno cheque che bastò a rendere meno amara la mia improvvisa cacciata. Iole che era ignorante, ma non stupida mi chiese se mi davo da fare con la luridona. (Anche lei come molti sapeva il segreto di Pulcinella di Loredana).Volevo rispoderle di farsi i cazzi suoi, ma preferiii non risponderle punto.
In cucina me la cavo, improvvisai un pranzetto niente male. Da bere c'erano due bottiglie di Cartize, sarebbero bastate. Inoltre se la mi ospite preferiva il rosso c'erano anche due bottiglie di Cabernet Savignon. La cena fu piacevole, il dopocena anche meglio. Quante volte godeva quella ninfomane. Lo era?. Boh e chi se ne frega.
A Loredana dissi che se voleva poteva anche trasferirsi da me. Non accettò, prefriva lasciare gradualmente l'Ivano. Insoma credo si aspettasse una buonuscita.
La sera invece di farsi montare da terzi, veniva da me. Forse a volte qualche sveltina con altri se la concedeva. Non m'importava non sono un tipo geloso. Quindi il giorno lo passava in spioaggia a fianoc dell'Ivano e la sera (a volte anche tutta notte) stava da me.
Dopo qualche tempo le dissi che se voleva scopare anche con qualche altro maschio oltre a me, poteva farlo. Non accettò. credo pensasse fosse prematuro.
In tempi lontani quando ero single mi è capitato di farlo con delle coppie e anche di succhiare qualche cazzo. Nel culo, mai. Aborro la penetrazione fra uomini.
Conoscevo uno spiantato fotografo free lance del posto che aveva sempre bisogno di soldi. Infatti me li chiese in prestito e mi venne l'idea. Dissi che gli avrei dato una bella mancia se avesse avvicinato Ivano e gli avesse detto delle corna che gli faceva la sua compagna con me. Avrebbe anche dovuto fargli capire che se mi avesse allungato qualche centomila, l'avrei lasciata. Sono o no un figlio di puttana?
Intano a Glaucio diedi un cinquantamila, promettendogli altrettanti dopo che avesse avvicinato il vecchio drudo e se accettava altri conquanta o centomila, dipendeva dalla cifra che avrebbe allungato. Il fotografo se ne andò tutto contento, dicendomi che già l'indomani avrebbe avvicinato il pollo.
Il giorno successivo Glaucio era deluso, l'Ivano non era interessato a trattenere la su amante Gli diede lo stesso le altre cinquantamila che gli avevo promesso. Era andata male. Avrei trovato in seguito di far buon uso della frequentazione della mia nuova calda amante. Nel prossimo racconto vi narrerò come diventai cuckold.